ALTER LAGO

Dopo la frenesia dell’estate, le spiagge affollate, il wind surf, il kite surf, le vele colorate, l’Ora che impazza bizzarra… Ecco un altro lago…

Nella stagione della quiete i suoi limiti si perdono impercettibili e si confondono con l’aria e la pioggia leggera, come la malinconia.

Pontili di cui ignoriamo o diamo per scontata l’esistenza si stagliano sull’indefinito.

I moli sono ponti che portano a barche, a sbalzo su un viaggio verso una meta invisibile o inesistente.

La malinconia accarezza il colore delle onde, le ali dei gabbiani. L’olivo si contorce, dolcemente, nella luce pallida. Anch’io mi abbandono, sbiadisco, sfumo, divento brezza… salpo per l’ignoto.

(Testo: Matilde Peterlini. Foto: Yuri Santini)

 


 

SULLE MACERIE – Ex Anmill-Rovereto

Volenti o nolenti eccola in azione imperturbabile.

Crea specchi in cui amplifica la nostra assurdità. Prende terreno, avvolge nelle sue spire di foglie i nostri sgarbi, li porta all’oblio.

“Scripta manent”, ma un giorno scompariranno dilavate o ormai incomprensibili e noi, che ora parliamo per dare aria ai denti, daremo voce ad altri esseri.

La Natura crea, distrugge e ricrea con le macerie e noi non ne siamo fuori, ne facciamo parte: volenti o nolenti, dopo averne create tante, saremo anche noi macerie.

(Testo: Matilde Peterlini. Foto: Yuri Santini)