CONCORSO ROTARY&FOTO: MONTAGNE – SECONDA EDIZIONE

È Yuri Santini, con la fotografia intitolata «Paganella Gravity» il vincitore assoluto del concorso fotografico internazionale Rotary & Foto: Montagne – seconda edizione. La motivazione della giuria: «L’autore è riuscito a trasmettere con un taglio coinvolgente e con l’elaborazione di un’ottima tecnica fotografica, gli aspetti inediti di una montagna molto conosciuta come la Paganella, vista quasi come vetta “spersonalizzata”, conquistata da altri mondi lontani, nei tralicci, antenne, ripetitori incrostati di ghiaccio. L’ampio pianoro sommitale appare quasi uno specchio che assorbe e riflette messaggi di un’esteriorità anche inquietante, ma comunque sempre presente. Il tutto in una luce invernale e surreale, capace di avvolgere la modernità tecnologica, che ha espropriato i monti della loro naturalità, nell’atmosfera di un antico mito».

Nella categoria Ski Alp è stata inoltre segnalata la foto di Yuri Santini “Terra Nivium”.

 

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AH! LA CORSE…!

(foto: Yuri Santini)

 

Isola… il concetto di isola mi ha sempre inquiestata. Non vorrei mai vivere su un’isola: mi sentirei in gabbia, limitata, dipendente da traghetti e aerei per vedere nuovi orizzonti. Ma con che occhi gli isolani vedono i continenti? Si sentono perduti, indifesi? O, in fondo, i continenti non sono altro che isole molto grandi?

Certo, nascere e vivere in un universo parallelo come la Corsica non dev’essere facile o deve essere una scelta… e il viaggio me lo ha confermato.

La Corsica è un frutto succoso e invitante, ma dal sapore aspro e il nocciolo duro e amaro.

Il suo mare è un limpido lapislazzulo, è la voce irresistibile e attraente di una Sirena.

La macchia selvaggia è avventurosa e intrigante, ma ti lascia sempre il torso scoperto, al sole, e ti fa sentire costantemente un intruso.

E le montagne, inizialmente dolci e levigate, divengono ben presto spigolose e ostili, costellate di guglie pungenti e profonde forre, come un ammasso di rottami rocciosi rumorosamente spezzati e tenuti ora celati nel cuore taciturno e solitario dell’isola.

La natura primordiale, con il suo fascino ammaliatore, si contende, incessantemente, l’isola con l’uomo.

I corsi hanno imparato, nel tempo, a non fidarsi nè della natura nè dell’uomo: poche parole, molti sguardi. La Corsica è un luogo di relazioni arcaiche, complesse e mischiate, sottilmente percepibili: c’è qualcosa di sofferto, un dolore sommesso, un grido di ribellione soffocato che si mischia al profumo pungente e amaro del maquìs.

(Matilde Peterlini)